Arte e Monumenti

Chiesa Santa Maria ad Nives
Chiesa Santa Maria ad Nives

SANTA MARIA AD NIVESLa Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Maria ad Nives, risale quasi certamente all’Alto Medioevo, epoca in cui si diffuse il culto della Madonna lungo le rive del Biferno e del Saccione. La chiesa viene menzionata nelle bolle del XII sec. e nelle tassazioni papali del XIV secolo. Oltre agli altari di giuspatronato del Barone, ve ne erano  alcuni dedicati a famiglie assurte a posizioni economiche di rilievo (nel corso del 1500) quali Chiaro, Molinicchio, de Lallo e de Sciarra. Solo nel 1734 la Chiesa fu restaurata.

 

 

 

Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco

 

SAN ROCCO La Chiesa  dedicata a San Rocco fu probabilmente edificata dagli schiavoni nell’epoca in cui si stabilirono fuori le mura di Montelongo ed edificarono il loro quarto (seconda metà del 1500). Nel XVII secolo il quartiere si ingrandì per l’immissione di genti latine e la Chiesa venne restaurata ed ampliata.

 

 

SANTA MARIA DI SACCIONE

Le prime notizie del territorio di Montelongo, tratte da fonti documentarie scritte, risalgono all’Alto Medioevo. Nel luogo dove oggi si trova la “fontana di S. Maria”, sorgeva originariamente la grancia benedettina di “S. Maria delle rose”. Le ultime notizie della cappella di S. Maria delle rose a Saccione risalgono alla visita Pastorale del 1615 quando venne trovata “senza porta, con l’altare denudato e privo di quadri, col tetto e pavimento che hanno bisogno di urgenti riparazioni”.

A Montelongo oltre allo “Spedale per il servizio dè poveri e de’ Pellegrini”, vi erano tre Monti frumentari, amministrati dalle rispettive Confraternite: quella del Corpo di Cristo, quella del Rosario e quella di San Rocco. Nell’anno mariano 1954, in onore della Madonna del fiore è stata realizzata una cappellina in c.da “Ala Pagliaro” nota per la  fiaccolata del quattordici agosto. Fra i secoli VI e X i monaci cassinesi fondarono, sul territorio della frentania larinate, numerosi monasteri, disboscarono e misero a coltura ampi appezzamenti di terreno. La loro attività garantiva la presenza di coloni latini e di famiglie longobarde e bizantine, che si stabilirono nelle campagne e fondarono alcuni casali rurali. Nel territorio di Montelongo vi erano i casali di “Femmina morta” (l’attuale Caracciolo), “casale di Ceppito” (ai confini con l’agro di Rotello), casale di “S. Maria di Staccione”, di “Civitella” e quello di “Montelongo”.